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LASCIAMI ANDARE (Stefano Mordini)
Anime inquiete nella Venezia dark

Nella Venezia contemporanea una coppia acquista felicemente un lussuoso appartamento presso uno stabile d’epoca. Anni dopo ritroviamo l’uomo in un’altra dimensione famigliare, accompagnato da una giovane donna incinta. Nella loro vita improvvisamente compare una terza donna le cui rivelazioni mettono in crisi l’esistenza dell’uomo, facendo perdere a lui e a chi gli sta vicino ogni certezza.

Con questa nuova prova nell’universo giallo/nero popolato di fantasmi più o meno metaforici, Stefano Mordini conferma la propria predisposizione verso questo genere, solo episodicamente frequentato nel panorama italiano contemporaneo, peraltro con pochi risultati soddisfacenti. Se infatti abbiamo ancora nella memoria la buona prova de Il testimone invisibile (2018) e discreta di Pericle il nero (2016), questo nuovo lungometraggio attesta la capacità del cineasta romagnolo di saper creare atmosfere thriller e dark convinventi, specie quando – come in questo caso- ambientate nella città più seducente e misteriosa del mondo, ovvero Venezia. Il capoluogo veneto è di fatto co-protagonista accanto ai personaggi dell’adattamento cinematografico del romanzo Sei tornato scritto nel 2012 da Christopher Coake. Il quartetto di anime formate da Marco (Stefano Accorsi, punto di vista del film), la sua ex moglie Clara (Maya Sansa), la nuova compagna Anita (Serena Rossi) e la ricca estranea che irrompe nelle loro esistenze Perla (Valeria Golino) diventano quasi corollario di un luogo che di-per-sé traduce il mistero di cui sono vittime e carnefici, in un’architettura fisica e ambientale (anche di fatto, visto che Marco è archittetto) che informa ogni dettaglio dell’opera. Il problema del film, semmai, è legato ai raccordi di scrittura, dove emerge una ridondanza inefficace – al punto di essere dannosamente rivelatrice – rispetto al genere entro cui si ascrive il film stesso. Gli stessi personaggi (non gli attori che invece lavorano con dovizia sul proprio character), talvolta, si trovano a ruotare attorno al “fantasma” per antonomasia con una platealità eccessiva, laddove invece un lavoro di sottrazione (anche espressiva) poteva fare la differenza. Ciò non toglie che contesto e confezione siano meritevoli, sempre al netto di una penuria italiana e italofona rispetto a uno dei generi più immaginifici concepiti per il cinema.

LASCIAMI ANDARE
Regia: Stefano Mordini
Italia, 2020
Durata: 98’
Interpreti: Stefano Accorsi, Maya Sansa, Valeria Golino, Serena Rossi

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Sull'autore

Anna Maria Pasetti

Anna Maria Pasetti Milanese, saggista, film programmer e critica cinematografica, collabora con Il Fatto Quotidiano e altre testate. Laureata in lingue con tesi in Semiotica del cinema all’Università Cattolica ha conseguito un MA in Film Studies al Birkbeck College (University of London). Dal 2013 al 2015 ha selezionato per la Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Si occupa in particolare di “sguardi al femminile” e di cinema & cultura britannici per cui ha fondato l'associazione culturale Red Shoes. . Ha vinto il Premio Claudio G. Fava come Miglior Critico Cinematografico su quotidiani del 2020 nell’ambito del Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica di Alessandria.