Primo piano Vita associativa

SALE DELLA COMUNITA’ E SINODO
Il ruolo profetico delle sale nel cammino della Chiesa

La sinodalità è il fondamento della prospettiva ecclesiologica di Papa Francesco, come sottolineato fin dalle prime parole subito dopo l’elezione: «E adesso, incominciamo questo cammino: vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi»[1] e ribadito due anni più tardi in una mirabile sintesi: «Il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio»[2].

La Conferenza Episcopale Italiana ha avviato un cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia nell’autunno dello scorso anno, prevedendo diverse tappe fino al Giubileo del 2025. Pur ammettendo che «nella sinodalità siamo tutti apprendisti»[3], le diocesi sono chiamate a trovare modi e spazi per ascoltare il racconto di vita delle persone, delle comunità e dei territori, evidenziare le priorità pastorali e approdare all’assunzione di alcune scelte evangeliche che costituiranno la bussola per il futuro della Chiesa.

Quale ruolo possono avere le Sale della Comunità nel cammino sinodale in Italia? Sicuramente un ruolo non marginale, anzi si configurano come un luogo privilegiato di incontro e confronto con le persone che partecipano alle varie attività in cantiere. Il contesto di comunità in cui la Sala è inserita fa la differenza: l’accoglienza, l’ascolto, la cordialità, la familiarità sono il frutto di una cultura che desidera conformarsi a Cristo e camminare insieme con tutti. I linguaggi che nella Sala trovano casa – cinema, teatro, musica, fotografia, arte… – e le occasioni di argomentazione sui temi che ci stanno a cuore sono strumenti importanti nella complessità del nostro tempo e ci aiutano ad approfondire una visione dell’essere umano e del mondo che sia lievito che fa fermentare tutta la pasta.

In cammino con le Chiese in Italia, si prospetta una grande sfida per le Sale della Comunità: rilanciare la Pastorale della Cultura che deriva «dalla missione stessa della Chiesa nel mondo odierno, nella percezione rinnovata delle sue esigenze, espressa dal Concilio Vaticano II e dai Sinodi dei Vescovi»[4]. Il messaggio cristiano ha necessità di nuovi canali di trasmissione e di nuove espressioni per un dialogo creativo e fecondo con tutti. In particolare con i giovani che premiano l’originalità delle proposte e la potenza profetica dei luoghi come le nostre Sale che Giovanni Paolo II definì «propedeutiche al tempio, punto di riferimento e di interesse anche per i lontani»[5].

Buon cammino, dunque!

Laura Rizzi
Membro del Consiglio Pastorale Diocesano ambrosiano

[1] Primo saluto del Santo Padre Francesco, 13 marzo 2013
[2] Francesco, Commemorazione del 50° anniversario dell’istituzione del Sinodo dei Vescovi, 17 ottobre 2015
[3] Mario Grech, Intervento del Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi alla 75ª Assemblea Generale Straordinaria della CEI, 22 – 25 novembre 2021
[4] Pontificio Consiglio della Cultura, Per una pastorale della cultura, 23 maggio 1999
[5] Giovanni Paolo II, Discorso ai partecipanti al IV Congresso nazionale ACEC, 24 maggio 1984

*Photo by Anthony Intraversato on Unsplash

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