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MANDIBULES (Quentin Dupieux)
Due balordi e una mosca gigante

Due balordi trovano una mosca gigante in un bagagliaio e decidono di ammaestrarla in modo che provveda a piccoli furti al posto loro. Ma la storia è un susseguirsi di goffaggini inconcludenti con scambi di persone, gag banali e una strana ragazza costretta a urlare ogni volta che parla.

Vorrebbe essere un film demenziale, leggero, privo di pretese, ma si ride davvero poco e la messa in scena è priva di idee per rappresentare una storia così assurda. Anzi viene raccontata con un tiepido realismo che non incide mai.

Si salva, in parte, il protagonista che ricorda vagamente, nell’aspetto, il Drugo del Grande Lebowski naturalmente senza averne lo spessore dissacratorio né la simpatia. Dovrebbe essere una parabola sull’amicizia, ma questo non fa che aggiungere facile retorica in un film già debole. Si deve, al più, riconoscergli il merito di non giudicare, ma cercare di raccontare figure che semplicemente si danno nella loro naturalezza. Non c’è distinzione tra ricchi e poveri, tra primi e ultimi, tra privilegiati e sfortunati, semplicemente queste figure sono date per quello che sono, né buone né cattive.

Si sa: è molto più difficile far ridere che far piangere, ma questa difficoltà si vede tutta. Se poi si sceglie una storia così estrema e fantastica, è necessario rispondere alle aspettative, cercando di non essere neutri e banali. Questo film non ci riesce. Certo, il Festival cerca di dare conto anche del cinema comico, che ha uno statuto nobile e importante nella storia della settima arte, ma il tentativo affannoso si risolve in un’opera che non ha senso, oppure questo senso è riducibile a una frase: l’importante è l’amicizia quando questa è sincera e profonda. Un messaggio che pare confezionato per bambini ingenui…

 

MANDIBULES
Regia: Quentin Dupieux
Durata: 77’
Paesi: Francia, Belgio
Interpreti: David Marsais, Grégoire Ludig, Adèle Exarchopoulos, India Hair, Roméo Elvis, Coralie Russier

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Sull'autore

Alessandro Cinquegrani