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MOFFIE (Oliver Hermanus)

Essere un “moffie” è un termine Afrikaans dispregiativo per “frocio”, significa essere debole, effeminato, fuori legge e emarginato. Siamo nel 1981 e il governo di minoranza bianca del Sudafrica è coinvolto in un conflitto al confine meridionale con l’Angola, sostenuto dai russi per espandere il comunismo in Africa. Nicholas Van der Swart (Kai Luke Brummer), come tutti i ragazzi bianchi che hanno più di sedici anni, deve prestare due anni di servizio militare obbligatorio per difendere il regime dell’apartheid e i confini nazionali. La minaccia del comunismo e “die swart gevaar” (il pericolo nero) sono sostenute dalla propaganda del governo. Nicholas deve sopravvivere alla brutalità dell’esercito, cosa che diventa ancor più difficile quando nasce un legame tra lui e un commilitone. Durante l’apartheid, proprio come una donna o un uomo di colore, i gay dovevano evitare di farsi notare, pena l’esilio e, nel peggiore dei casi, pesanti procedure psichiatriche. In questa mentalità di suprematismo bianco sono stati cresciuti e formati gli uomini sudafricani per quasi un secolo. Dice il regista Oliver Hermanusmoffie è l’arma sudafricana della vergogna, usata per opprimere i gay o gli uomini effeminati. Quando ti chiamano in questo modo per la prima volta, ti nascondi. Ti cancelli. È il momento in cui, per la prima volta, fingi di essere qualcun altro”. La storia è tratta da Moffie. Un gay in guerra nel Sudafrica dell’apartheid, un romanzo del 2006 di André Carl van der Merwe, autobiografia, basate sui diari che l’autore tenne, di nascosto, durante l’esperienza di due anni come soldato di leva nell’esercito sudafricano. La pellicola scorre veloce, non risparmiando agli spettatori le creudezze del servizio di leva obbligatorio e della guerra.

 

MOFFIE
di Oliver Hermanus
Durata: 103’
Sud Africa, Regno Unito
Interpreti: Kai Luke Brummer, Ryan de Villiers, Matthew Vey, Stefan Vermaak, Hilton Pelser

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Sull'autore

Simone Agnetti

Simone E. Agnetti, Brescia 1979, è Laureato con una tesi sul Cinema di Famiglia all’Università Cattolica di Brescia, è animatore culturale e organizzatore di eventi, collabora con ANCCI e ACEC, promuove iniziative artistiche, storiche, culturali e cinematografiche.