Non lasciare la sala troppo vuota. E’ il desiderio di tutti noi che su tanti fronti lavoriamo attorno alle sale della comunità. Fermarci ogni tanto e cercare di non ricalcare i soliti modelli è fondamentale per attivare prassi al passo con le sfide del momento ma anche capaci di coinvolgere una comunità più ampia a cui non è così semplice arrivare. Buoni risultati arrivano dalle sperimentazioni di Movieday e Dynamitick che in modi diversi puntano ad un sold out, sempre più raro.
La prima realtà offre al pubblico l’opportunità di programmare dei film che compaiono nel loro portale e non appartengono alla normale distribuzione. Insomma un’eventuale proiezione nasce da un’esigenza, dalla convergenza di “molti” nei confronti dello stesso prodotto. Un vero mercato del film che deve raggiungere una soglia minima di partecipanti entro una dead line temporale perché la proiezione venga confermata. Fino a quella data i biglietti sono acquistabili solo attraverso movieday.it che li manda direttamente via mail agli utenti coinvolti. Se non va a buon fine il progetto della proiezione, sempre Movieday responsabilmente rimborsa il biglietto ai prenotati. Ritenta e sarai fortunato? Non pare dai racconti di Antonello Centomani che conta più soddisfazioni che insuccessi nelle sale coinvolte, alcune ACEC come ad esempio il cinema Rex di Padova e il cinema Beltrade di Milano.
DynamiTick, invece, è la prima società italiana specializzata nel fornire soluzioni di Dynamic Ticket Pricing per l’industria sportiva, cinema, teatri, eventi live e parchi di divertimento, grazie ad algoritmi inediti e proprietari. DynamiTick aiuta ad aumentare i ricavi da botteghino e tutti i ricavi che dipendono da una maggiore presenza di pubblico. Il Multisala Plinius, storico cinema multisala di Milano, ha siglato un accordo con DynamiTick e per un anno tutti i venerdì gli spettatori hanno potuto accedere all’intero palinsesto attraverso prezzi variabili, compresi tra i 4,5 euro e gli 8,5 euro. I risultati in positivo non sono mancati in questa prima sperimentazione per il cinema che – è bene ricordarlo – rimane un prodotto sempre più deperibile, da vendere nel minor tempo possibile.