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RADIOGRAPH OF A FAMILY (Firouzeh Khosrovani)
Una famiglia iraniana specchio della Storia di un Paese

Il racconto video-fotografico della famiglia Khosrovani che attraversa gli ultimi 40 anni di Storia dell’Iran narrato in prima persona dalla figlia Firouzeh, regista del film. 

Foto che parlano oltre le parole, immagini che invocano la memoria oltre i diari, silenzi che separano oltre ogni muro. Una voce a certificare il vissuto reale di un racconto intimo e universale di una famiglia la cui esistenza è lo specchio della Storia di un Paese, ne è metonimia perfetta. Così Firouzeh Khosrovani ha reso presente il proprio passato nel ricordo dei genitori: il padre radiologo laico e intellettuale, già studente in Svizzera e tornato in Iran per assecondare il desiderio della giovane moglie, la madre trasformata da ragazza timida e arretrata nell’Europa dei ’60 in leader religiosa a cavallo della rivoluzione islamica. Un universo conflittuale e “separato in due” eppure organicamente riunito nell’opera di Khosrovani, documentarista in parte formatasi in Italia (all’Accademia di Brera) e già vincitrice di numerosi riconoscimenti in carriera, di cui l’ultimo è proprio il premio per Radiograph of a Family come miglior film al prestigioso IDFA di Amsterdam.  Rintracciando luci & ombre nella “radiografia” relazionale dei suoi genitori – dal padre radiologo l’eredità semantica del termine – la regista compie anche un importante gesto formale, restituendo alle immagini in sequenza (fotografie di famiglia, home movies, filmati d’archivio) la pienezza del valore narrativo sempre ben calibrato fra il ricordo personale e la memoria della Storia.  Il frammento, dunque, diviene segno preponderante e indispensabile per la ricognizione dell’insieme, laddove l’uso sapiente dello spazio (l’inquadratura di due grandi stanze contigue della casa famigliare di Teheran che cambiano negli anni e rispecchiano le mutazioni del padre e della madre e della loro relazione) fa da collante simbolico.  Non per ultima, Radiograph of a Family è anche una grande riflessione sull’iconologia dell’assenza, suggellata dalla cancellazione di ogni elemento umano dal patrimonio fotografico e immaginario di famiglia quando sua madre sceglie l’estremismo religioso alla ragionevolezza affettiva richiesta dal marito e dalla figlia. Nelle sale dal 9 marzo grazie a ZaLab. 

RADIOGRAPH OF A FAMILY
Regia: Firouzeh Khosrovani
Iran, Norvegia, Svizzera 2020
Durata: 82’

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Sull'autore

Anna Maria Pasetti

Anna Maria Pasetti Milanese, saggista, film programmer e critica cinematografica, collabora con Il Fatto Quotidiano e altre testate. Laureata in lingue con tesi in Semiotica del cinema all’Università Cattolica ha conseguito un MA in Film Studies al Birkbeck College (University of London). Dal 2013 al 2015 ha selezionato per la Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Si occupa in particolare di “sguardi al femminile” e di cinema & cultura britannici per cui ha fondato l'associazione culturale Red Shoes. . Ha vinto il Premio Claudio G. Fava come Miglior Critico Cinematografico su quotidiani del 2020 nell’ambito del Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica di Alessandria.