News Festival Venezia 73

RÉPARER LES VIVANTS (Katell Quillévéré)

Tratto dal romanzo omonimo di Maylis de Kerangal il film Réparer Les Vivants ci racconta di come un organo possa essere donato per far proseguire una vita. La regista Katell Quillévéré indaga la morte che, come un architrave, ci è posta sopra la testa, invisibile ma sempre presente mentre si è impegnati a vivere; quando questa ci precipita addosso, uccidendo un nostro caro, l’esistenza quotidiana cambia di senso e di prospettiva, ogni cosa muta e viene risucchiata dal pozzo profondo del bisogno di spiegazioni logiche, la necessità ancestrale di capire perché a noi e perché proprio ora. La tecnica è una delle due armi che l’uomo ha contro la morte, l’altra è la fede; se in questo film la seconda è del tutto assente, la prima ha il sopravvento: il corpo non muore del tutto se alcuni organi possono essere donati a qualcuno.

Tutto comincia all’alba, tre giovani surfisti si allenano su un mare infuriato, di ritorno a casa un colpo di sonno del ragazzo che guida causa l’incidente: uno non ha messo la cintura. Simon, collegato al respiratore in un ospedale di Le Havre, è morto cerebralmente. A Parigi, nel frattempo, una donna è in attesa di un trapianto di cuore che le concederà un’altra possibilità di vita. Il trapianto è l’avventura di una parte del corpo che viaggia e si sposta per salvare un’intero altro organismo. Il tutto visto da vicino assume un aspetto nuovo e a tratti traumatico: gli sturmenti chirurgici, l’espianto, il trasporto, tutto ha dell’incredibile e del magnifico.

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Sull'autore

Simone Agnetti

Simone E. Agnetti, Brescia 1979, è Laureato con una tesi sul Cinema di Famiglia all’Università Cattolica di Brescia, è animatore culturale e organizzatore di eventi, collabora con ANCCI e ACEC, promuove iniziative artistiche, storiche, culturali e cinematografiche.