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STORIES OF A GENERATION CON PAPA FRANCESCO
Presentata alla Festa del cinema di Roma la docu-serie tratta "La saggezza del tempo"

Ballare il tango in sintonia, prendersi cura dei malati, giocare con i figli, rispettare il creato in ogni sua forma, accogliere il “prossimo” nella propria vita, lottare per i diritti umani. Tutte le storie sono storie d’amore nella docu-serie Netflix “Stories of a generation con Papa Francesco” presentata ieri alla Festa del cinema di Roma, dov’è stato proiettato il primo di quattro episodi tratti dal testo del pontefice “La saggezza del tempo”, per la regia di Simona Ercolani con la consulenza di Antonio Spadaro (direttore di “Civiltà Cattolica”), e prodotta da Stand by me (in onda dal 25 dicembre). Papa Francesco benedice l’operazione editoriale, che vede registi sotto i 30 anni raccogliere, in ogni parte del mondo, testimonianze di ultrasettantenni, perché, come sentenzia nell’incipit, “è fondamentale per il futuro dell’umanità che i giovani parlino con le persone anziane”.

Martin Scorsese, intervistato dalla figlia Francesca, è il primo a svelare la sua intimità familiare, nella gestione della malattia degenerativa della moglie e del doloroso rimpianto di non aver aiutato la prole a crescere per “quell’ossessione di imprimere immagini in una pellicola”.

Si scende in Argentina, dove Estela Barnes de Carlotto ricorda la rivoluzione impastata di lutti e lotte durante la dittatura militare, e la nascita del movimento pacifico delle “Abuelas de Plaza de Mayo”. A Lampedusa Vito Fiorino ha salvato dal tragico naufragio del 3 ottobre 2013 una cinquantina di migranti: con i più giovani ha recuperato la paternità affettiva che non ha saputo esercitare con i figli biologici. Carlos e Cristina Solis vivono insieme da oltre cinquant’anni in Uruguay e si sono dati solo l’uno all’altra, incarnando quell’ideale di sposi fedeli all’amore come ricerca continua di comprensione, sintonia, e divertimento, perché un po’ di tango nella vita ci vuole. Infine, a dimostrare con prove scientifiche che non solo gli esseri umani sono dotati di intelletto, personalità ed emozioni, è stata l’inglese Jane Goodall, voce della natura da salvaguardare.

Questi sei protagonisti forniscono un caleidoscopio di esperienze, frantumate e ricomposte dal montaggio, in dialogo con Papa Francesco, che illumina ogni situazione personale di un significato universale. E lo fa ricordando nonna Rosa, un’esistenza di pazienza e silenzio, condizioni privilegiate per esercitare l’empatia, quel “mettersi nei panni degli altri e aiutarli a sollevarsi”, che il Santo padre invoca come forma d’amore quotidiano. In un periodo di pandemia, segnato dal sacrificio della terza età, la docu-serie celebra, scevra da didascalismi ma con autenticità e partecipazione, gli influencer senza tempo del mondo reale.

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Sull'autore

Elena Grassi

Laureata in Scienze delle comunicazione all’Università di Trieste, ha conseguito il master in Educazione audiovisiva e multimediale e il Dottorato di Ricerca in Scienze Pedagogiche all’Università di Padova. Giornalista e critico cinematografico, lavora da educatore audiovisivo per enti pubblici e privati ed è consulente per l’Acec del progetto Junior Cinema.