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THE BRA – IL REGGIPETTO (Veit Helmer)
Un treno che si chiama desiderio

Nurlan è un macchinista che ogni giorno guida un treno attraverso le minuscole strade che separano le case di un popolare quartiere di Baku, in Azerbaijan. Durante il viaggio, tra i tergicristalli del locomotore resta sempre impigliato qualche oggetto, che Nurlan riporta gentilmente ai legittimi possessori. L’ultimo giorno di lavoro prima della pensione, però, attaccato alla motrice il macchinista trova un reggiseno. Per lui, da quel momento, comincia la ricerca della sconosciuta proprietaria del reggipetto…

Non lasciatevi ingannare dal titolo del film del tedesco Veit Helmer: nessuna pruderie, anche se l’indumento intimo femminile che si incolla al vetro della locomotiva del macchinista Nurlan è certamente il volano narrativo di The Bra. Ma il film, che ha per protagonista il Miki Manojlovic di Underground, è tutt’altro che un’esplorazione di sensi fisici, bensì una ricerca di senso esistenziale e identitaria. Pervaso da una tenerezza infantile, da un’intima, malinconica vocazione alla sconfitta, quella della mancanza d’amore, The Bra rinuncia coraggiosamente ai dialoghi, racchiudendo i personaggi in un ‘mutismo comunicativo’ alla Tati, lasciando che a parlare siano solo (tranne qualche sporadica risata, qualche pianto isolato e il risuonare delle musiche) i rumori d’ambiente e le sonorità naturali, che nella loro voluta accentuazione conferiscono spessore e vitalità alle vicende.

Nella figura del solitario macchinista convergono timidezze e slanci, goffaggini e temerarietà. E anche i personaggi di contorno (il collega impersonato da Denis Lavant, la responsabile del traffico ferroviario, il bimbo che avverte il villaggio, fischiando, dell’arrivo del treno, facendo sloggiare dalle rotaie gli uomini che bevono e giocano a carte, le donne che stendono i panni da un lato all’altro dei binari e i fanciulli che giocano a pallone) concorrono con le loro stralunate marcature a facilitare nello spettatore l’identificazione con il protagonista. L’ambientazione caucasica assicura a The Bra paesaggi lunari di incontaminata bellezza, il clima di stravagante leggerezza mista a crepuscolare nostalgia rinvia invece al cinema di Kusturica e, soprattutto, a Luna Papa di Khudojnazarov, mentre la ritualità narrativa (una giornata sempre uguale a se stessa, scandita dalla partenza del convoglio, l’attraversamento del centro abitato e il rientro nella sua stamberga da parte di Nurlan) sprigiona una singolare suggestione poetica.

THE BRA – IL REGGIPETTO

Regia: Veit Helmer
Interpreti: Miki Manojlovic, Paz Vega, Maia Morgenstern, Chulpan Khamatova, Denis Lavant
Germania, Azerbaijan, 2018
Durata: 90’

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Sull'autore

Paolo Perrone

Giornalista professionista, critico cinematografico, curatore di rassegne e consulente alla programmazione, è direttore responsabile della rivista Filmcronache e autore di numerosi saggi sul cinema. Per Le Mani ha scritto Quando il cinema dà i numeri. Dal mathematics movie all'ossessione numerologica.