Primo piano Venezia 80 Filmcronache

THE CAINE MUTINY COURT-MARTIAL (William Friedkin)
Tensione crescente, tra bene e male e giustizia

Ultimo film di William Friedkin, scomparso poco dopo averlo terminato, The Caine Mutiny Court-Martial è un’opera piccola, quasi interamente girata in una sola stanza, fondata solo sui dialoghi, eppure è un’opera riuscita, che mantiene una tensione crescente, che interroga gli spettatori sui temi del bene e del male e della giustizia, che sembra porre domande più che dare risposte.

Al centro c’è l’ammutinamento della nave Caine, avvenuto durante una tempesta in mare, quando il capitano sembra incapace di reagire al pericolo, e l’ufficiale in seconda lo solleva dall’incarico. Nel film assistiamo al processo contro l’ufficiale, che deve dimostrare di aver agito secondo le regole della Marina perché il suo capitano risultava evidentemente instabile. L’avvocato, apparentemente riluttante a difendere l’imputato, ma deciso nelle sue arringhe, sembra il vero protagonista del film perché ne incarna tutta l’ambiguità morale, anche grazie all’ottima interpretazione di Jason Clarke.

Come annuncia la scritta che apre il film, il regista cerca di indagare la labilità del confine tra bene e male, quella zona grigia che è molto difficile da definire. Ma lo fa costruendo una storia incalzante, in cui elementi di giallo si sovrappongono all’analisi psicologica dei personaggi e alle evoluzioni retoriche, le trappole, e le sfide degli avvocati. Così il film scorre velocemente e, nonostante sia quasi tutto girato in una stanza, permette attraverso le parole di aprirsi in una storia di potere e ribellione, di inganni e di soprusi.

Se il finale non è privo di una certa retorica, perdonabile in un anziano regista che sembra voler lasciare un ultimo messaggio, altri punti mostrano una maggiore complessità morale, che riguarda non solo il ruolo dell’esercito e della Marina Americana, ma per esempio anche quello della scrittura e dell’arte e della nostra capacità di raccontare noi stessi, accettandone le insidie.

 

Scrivi un commento...

Sull'autore

Alessandro Cinquegrani