Venezia 80 Filmcronache

THE PENITENT (Luca Barbareschi)
Un protagonista tra colpa e redenzione

Dopo una strage in una scuola, lo psicanalista che aveva in cura l’assassino viene messo sotto accusa prima dalla stampa e poi dal sistema giudiziario, non solo per non essere riuscito a curare il ragazzo, ma anche per un presunto pregiudizio contro di lui in quanto omosessuale. A complicare la sua posizione è una recente conversione all’ebraismo, che potrebbe aver radicalizzato le sue posizioni di intolleranza. Inoltre la sua decisione di non testimoniare per la difesa non viene compresa e ancora una volta usata per screditarlo.
Tratto da un pièce di David Mamet, a sua volta ispirata a una storia vera, il film è centrato su un personaggio complesso, profondo e ricco di sfaccettature. La sua posizione recalcitrante di fronte alla pioggia di accuse che subisce, potrebbe ben rappresentare i temi maiuscoli della colpa e della redenzione. Ma in realtà la storia sembra non avere nessuna evoluzione. Tutto basato sui dialoghi del protagonista con la moglie, con l’avvocato e con un inquisitore, girato interamente in interni, il film resta legato all’opera teatrale, senza aggiungere nulla. La tensione non cresce e resta limitata allo scioglimento finale.
Anche quando i dialoghi toccano i temi più complessi della religione ebraica e del suo rapporto con l’omosessualità, della lettura e l’interpretazione di passi biblici, il film resta freddo, emotivamente distaccato, incapace di incidere sullo spettatore. E così è quando si cerca di dare una lettura sociologica, con il comportamento sciagurato dei media, la sovraesposizione di temi sensibili, la ricerca di un capro espiatorio. Tutti temi che rendono il testo interessante, ma che restano soltanto abbozzati nel film.
Luca Barbareschi, produttore, regista e attore protagonista, resta in scena per tutta la durata della pellicola e si assume l’onore di dare corpo a un uomo dilaniato dalla colpa, ma anche rigoroso nel suo senso di giustizia: ma si tratta di un compito che sarebbe troppo difficile anche per i migliori attori di Hollywood.

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Sull'autore

Alessandro Cinquegrani