Il ricordo più bello della 76ª Mostra di Venezia, prima ancora dei film, è quello degli spettatori in fila. Tanti, tantissimi, di tutte le età: addetti ai lavori o studenti universitari, appassionati di cinema o semplici curiosi, gestori di sale o membri di associazioni. Sono stati loro, con la loro presenza (soprattutto giovanile) ad arricchire la rassegna lagunare, che attribuendo il Leone d’oro a Joker di Todd Phillips ha assottigliato ulteriormente la distanza che separa l’autorialità dall’intrattenimento, aprendo una volta di più le porte agli Oscar. Un evidente processo di riposizionamento strategico, quello operato da Venezia, sia sullo scacchiere festivaliero internazionale (nei confronti di Cannes e di Toronto), sia verso le piattaforme di streaming. Su tutte, quella Netflix lo scorso anno al centro di una veemente polemica (alimentata dalla vittoria di Roma di Alfonso Cuaròn) oggi, invece, praticamente azzerata nonostante due lungometraggi in gara prodotti dal più noto canale di contenuti on demand, The Laundromat di Steven Soderbergh e Marriage Story di Noah Baumbach.
Un verdetto peraltro condivisibile, quello di Venezia 2019, con il massimo riconoscimento assegnato ad un film potente e dolente dagli echi scorsesiani, all’interno di un concorso di buon livello contrassegnato dalla vittoria ‘morale’ di J’accuse di Roman Polanski e dalla Coppa Volpi a Luca Marinelli per il convincente Martin Eden di Pietro Marcello. Anche le sezioni parallele della Mostra (ripercorsa come sempre, nelle sue diverse aree, dal numero monografico di Filmcronache che state per leggere), sono state contraddistinte da larghi momenti di buon cinema. Ne riferiscono, con la consueta attenzione critica, Simone Agnetti (il fil rouge al femminile di Orizzonti, con la presenza sullo schermo delle donne a unire molte delle storie presentate), Alessandro Cinquegrani (che a proposito dei Fuori concorso si interroga su “dove sono finiti i nostri sogni?”), Giuseppe Gariazzo (mettendo in risalto quegli “spazi da vivere e da immaginare” che hanno marcato le proiezioni della Sic) e Francesco Crispino (con i fantasmi protagonisti delle Giornate degli autori, in un’edizione brillante con tre-quattro titoli tra i migliori di tutta Venezia 76). Buona lettura.
VENEZIA76: un Leone che guarda a Hollywood Online il numero di Filmcronache dedicato alla Mostra del Cinema del 2019
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