Casta, comunità e classe hanno oggi in Nepal significati diversi. Dopo 240 anni di monarchia e anni di guerra civile, il 28 dicembre 2007 il parlamento nepalese ha approvato un emendamento costituzionale che ha sancito la transizione dalla monarchia alla repubblica.
Deepak Rauniyar è un regista emergente che con i suoi film, grazie alle epartecipazione ai festival internazionali, porta il Nepal fuori dai ristretti confini nazionali. In White Sun possiamo cogliere tutte le sfaccettature della vivace neonata Repubblica Nepalese al bivio tra antiche tradizioni religiose e secolarizzazione politica e sociale.
Chandra, partigiano maoista schierato contro il regime, deve tornare al suo lontano villaggio di montagna dopo quasi dieci anni di assenza per la morte del padre. La piccola Pooja sta aspettando con ansia l’uomo che crede suo padre, ma è confusa quando Chandra arriva con Badri, un giovane orfano di strada che si dice sia suo figlio. Chandra deve affrontare il fratello Suraj, filo-monarchico durante la guerra civile nepalese. I due fratelli non riescono a mettere da parte i loro sentimenti politici mentre portano il corpo del padre giù per il ripido sentiero di montagna che conduce al fiume per la cremazione rituale. Suraj se ne va infuriato, lasciando Chandra senza nessun altro abbastanza forte da aiutarlo. Sotto le pressioni dei vecchi del paese, Chandra deve cercare aiuto al di fuori del villaggio quasi deserto per obbedire alla rigida casta e alle tradizioni discriminatorie di genere contro cui si era battuto durante la guerra. Chandra cerca una soluzione nei villaggi vicini, tra la polizia, gli invitati a un matrimonio locale e i guerriglieri ribelli. L’affresco umano si completa
in un paesaggio montano ardito e impervio in cui l’uomo vive nella foresta non in pace con la natura, ma agendo sotto le tensioni politiche e ideologiche che dividono le fazioni in conflitto.
WHITE SUN (Deepak Rauniyar)
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