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L’UOMO PIÙ FELICE DEL MONDO (Teona Strugar Mitevska)
Le meccaniche dell'odio e dell'amore

La regista macedone Teona Strugar Mitevska lavora con originalità su una ferita sociale ancora aperta nei Balcani. In Orizzonti presenta Najsreќniot čovek na svetot / Najsretniji čovjek (L’uomo più felice del mondo). Siamo nella Sarajevo dei nostri giorni e Asja, una donna single benestante di quarant’anni, per conoscere nuove persone, decide di trascorrere il sabato partecipando a un evento di speed dating presso un anonimo hotel anni Ottanta della Città, retaggio triste della ex Jugoslavia. Le è stato abbinato Zoran, un bancario dinoccolato e di poche parole di quarantatré anni. Il seminario di incontro tra single si svolge secondo precise e stucchevoli regole, simulando l’avvio di una relazione intima e squadernando la vita privata dei partecipanti secondo giochi schematizzati e a tratti imbarazzanti.

Dopo Dio è donna e si chiama Petrunya, che ha dato a Mitevska molti riconoscimenti internazionali, il suo intento di indagare il peso delle tradizioni, delle ideologie e delle religioni nella vita degli individui, in particolare delle donne, trova in questo nuovo film una intesa prosecuzione.

La regista si domanda “Cosa ci definisce: la nostra etnia, la nostra religione, il nostro genere? Cosa ci divide o ci unisce?”. La risposta è un piccolo capolavoro, un film sulla precarietà della vita, sugli incontri casuali, sui destini dei sopravvissuti alle guerre che potrebbero reincontrare i loro aggressori dopo anni. Il film percorre prima la via dell’umorismo, demarcando gli aspetti più ridicoli delle pratiche di incontro occasionale, poi si adombra, mentre i personaggi sono alla ricerca della verità, affondando in momenti di drammatica tensione, alla ricerca di un possibile perdono delle azioni passate, per poi portarci, come in un ottovolante, a cavalcare i sentimenti dei due sconosciuti, espressi con la durezza tipica del mondo slavo, sfociando, infine, in una danza liberatrice. Il tutto conclude con il farsi sera sulla sofferente città di Sarajevo, vista adombrarsi e poi splendere di piccole luci, come se fosse un’opera di videoarte.

Titolo originale: Najsreќniot čovek na svetot / Najsretniji čovjek

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Sull'autore

Simone Agnetti

Simone E. Agnetti, Brescia 1979, è Laureato con una tesi sul Cinema di Famiglia all’Università Cattolica di Brescia, è animatore culturale e organizzatore di eventi, collabora con ANCCI e ACEC, promuove iniziative artistiche, storiche, culturali e cinematografiche.