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AMANDA (Mikhaël Hers)

Nonostante tutto la vita continua, questa potrebbe essere la morale di Amanda. Il regista francese Mikhaël Hers racconta un mondo fatto di piccole cose, fatto di vite comuni e di affetti fragili, la Parigi dei parigini. Il suo sguardo cade su chi vive la città e cerca di farlo bene, girando in bici, ponendo lavoro e affetti come centri focali di tutto. Non si parla di politica, non c’è la religione, non ci sono contrasti sociali, non ci sono ricchi e poveri, solo lo scorrere dell’oggi.

Hers vorrebbe anche raccontare lo sconvolgimento portato dal terrorismo, l’ingiustizia e la casualità della morte che irrompe in questa bella vita borghese e altera il normale fluire dell’esistenza, vorrebbe, ma si scontra con lo strumento della fiction che, se non ben gestito, può produrre risultati sotto le aspettative. Così un buon film diventa un film acerbo e poco riuscito, in particolare per un festival (il confronto con altri film di tema simile è letale).

David vive facendo lavori occasionali e aiuta la sorella nel lavoro di affittacamere, un giorno incontra Lena, pianista appena trasferita in città, se ne innamora: sono giovani, belli e vivono a Parigi. Tutto è interrotto da un attentato in cui muore la sorella. Oltre allo shock e al dolore, David ora si trova da solo con la nipotina Amanda da accudire e un passato famigliare disordinato da ricucire. Stacy Martin (nel ruolo di Lena) non è nuova al Lido, già presente nel 2015 a Venezia con due pellicole (The Childhood of a Leader e Taj Mahal) spicca per capacità recitativa e fa il paio con Vincent Lacoste (nel ruolo di David). Due giovani volti nati negli anni Novanta con grandi capacità attoriali. La piccola Isaure Multrier (nel ruolo di Amanda) cerca di fare il suo meglio per restare all’altezza degli altri attori, ma non va oltre l’essere il pretesto narrativo con cui la storia resta insieme. Non basta la capacità dei protagonisti a risollevare un film che poteva ambire ad essere migliore. L’attentato terroristico al centro del film non è un fatto storico realmente accaduto e appare posticcio e pretestuoso. La madre di Amanda sarebbe potuta morire d’incidente stradale o di malattia e nulla sarebbe cambiato nel film, l’aver voluto inserire il tema politico, tenendolo molto sullo sfondo senza svilupparlo, ha sbilanciato la pellicola e, se la scrittura è frettolosa, neppure i bravi attori e le belle inquadrature possono porvi rimedio.

 

AMANDA
Regia: Mikhaël Hers
Interpreti: Vincent Lacoste, Isaure Multrier, Stacy Martin, Ophélia Kolb, Marianne Basler, Jonathan Cohen, Greta Scacchi
Francia
107’

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Sull'autore

Simone Agnetti

Simone E. Agnetti, Brescia 1979, è Laureato con una tesi sul Cinema di Famiglia all’Università Cattolica di Brescia, è animatore culturale e organizzatore di eventi, collabora con ANCCI e ACEC, promuove iniziative artistiche, storiche, culturali e cinematografiche.