Abbiamo raccolto alcune restituzioni di organizzatori e animatori dal week-end “Beati quelli che camminano” organizzato dal Monastero di Bose assieme ad Acec e tenutosi proprio alla Cascina Bose ad inizio novembre. Hanno partecipato un centinaio di giovani da tutta Italia vivendo la mescolanza dei linguaggi del cinema e del laboratorio di analisi filmica applicato ad una revisione esistenziale profonda con meditazioni e liturgie tipiche del Monastero piemontese.
“La giovinezza è un cammino, un percorso, un itinerario. E’ una ricerca, un viaggio, un divenire. Attraverso i film che abbiamo proposto nel ponte tra i santi e i morti abbiamo potuto insieme a tanti giovani iniziare a intraprendere questo “cammino” che è la vita da cui ciascuno di noi trae ispirazione. E così attraverso il fascino dei film che abbiamo proposto ci siamo inoltrati alla scoperta di ciò che di nuovo può nascere in noi e attorno a noi per ritornare a casa aperti ad un futuro che ci sempre ci attende”.
Antonella Casiraghi, monaca del Monastero di Bose – organizzatrice di “Beati quelli che camminano”
“A Bose più che fuori dal mondo sembra di essere nel mondo che vorresti: in un weekend in cui tutti fuggono verso feste e vacanze, trovi cento giovani che discutono di scelte e cammini al ritmo dei monaci e delle campane. Ancora più stupefacente è il loro incontro col cinema e il desiderio di capirsi usando le immagini, le storie e le emozioni che il grande schermo può offrire. Forse il segreto è dare un’occasione per uscire dal “tunnel” e prendersi del tempo per parlare dei film e coi film e farlo in buona compagnia”.
Matteo Asti, animatore cinematografico delle giornate di “Beati quelli che camminano”