Un viaggio nella libertà attraverso l’Oregon fino alla costa, un film che mescola immagini a diversa risoluzione per cucire le vicende di un gruppo di adolescenti che partono all’avventura verso l’oceano, in quella che sarà la loro ultima estate di fanciullezza prima dell’età adulta e dell’accesso al mondo del lavoro o degli studi universitari. Telefonini, fumo, birra e pochi mezzi, Gasoline Rainbow è un classico road movie di formazione nel cuore dell’America.
I registi Bill e Turner Ross ci accompagnano nelle vite semplici di cinque adolescenti che, saliti a bordo di un furgone scassato, si dirgono verso il Pacifico. La loro odissea improvvisata li conduce attraverso la natura selvaggia del deserto, le zone industriali abbandonate e le strade urbane periferiche. Lungo il tragitto incontrano alcuni outsider ai margini dell’Ovest americano, persone di cui si fidano per proseguire il viaggio, ma che non sempre premiano questa loro fiducia. Cammin facendo l’orizzonte del viaggio prende senso, il loro obiettivo finale, prima del ritorno a casa, sarà un evento spontaneo di cui molti parlano: La Festa alla Fine del Mondo. Da viaggio senza meta il percorso diventa un pellegrinaggio.
I due registi dichiarano che “lo slancio per realizzare il film è arrivato durante il lockdown. Di fronte al precipizio di un futuro sconosciuto, abbiamo immaginato il cast di Streetwise mentre percorreva le strade selvagge di Easy Rider: una gioventù irrequieta guidata dallo spirito di esplorazione”. I cinque giovani attori alle prime armi, semplici volti di un’America anonima, sono il ritratto naturale della nuova generazione, dei giovani di oggi, che ascoltano le migliori musiche del passato, fanno cose già viste fare da altri e cercano un loro presente per segnare la linea di demarcazione con le generazioni che li hanno preceduti. Tutto quello che accade intorno a loro alimenta i social, per tracciare una memora visiva collettiva della loro avventura.
