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INU-OH (Masaaki Yuasa)
Il teatro tradizionale giapponese rivisitato in chiave rock

Il regista giapponese Masaaki Yuasa è l’autore di un film animato, alternativo nel panorama della sezione Orizzonti, che – lo daciamo subito – presenta dei piccoli difetti nel montaggio e alcune scelte di ridondanza e ripetizione di scene animate identiche che ne impoveriscono il risultato finale. Inu-Oh è incentrato su un personaggio storico realmente esistito, un drammaturgo e attore del teatro nō molto popolare nel Giappone del Quattordicesimo secolo. Il cartone animato è realizzato da Science Saru, lo studio dello stesso Yuasa.

Inu-Oh è nato deforme, con caratteristiche fisiche singolarissime. I familiari, sconvolti, ne hanno coperto il corpo con indumenti e il viso con una maschera. Un giorno incontra Tomona, un suonatore di biwa cieco a causa di un magico incidente d’infanzia. Mentre questi suona una delicata canzone Inu-Oh scopre di essere molto bravo a danzare. I due diventano amici inseparabili e colleghi di teatro. Usano il loro talento per riscattarsi nella società. Canzone dopo canzone diventano sempre più famosi. Sconvolgendo la musica tradizionale introducono nuove storie e nuove sonorità, i biwa si trasformano in una rock band che emula tutti i comportamenti dei grandi concerti pop contemporanei per narrare antiche storie perdute. Grazie alle canzoni, dal palcoscenico Inu-Oh incanta il pubblico e lentamente si trasforma in un essere di bellezza senza pari. Ogni canto libera il danzatore da una delle maledizioni che lo affligge fino a svelarci i retroscena oscuri di suo padre e di quando lo generò. L’ambizioso Shogun del luogo si oppone alle nuove canzoni dei due e, dopo una esibizione irripedibile per la corte, costringe i due artisti a separarsi per sopravvivere e li obbliga a rinunciare alle loro storie e alla loro nuova arte, per tornare alle tradizioni, più consone a due artisti che lavorano per un futuro, possibile, imperatore.

Un attore chiamato Inu-oh è esistito realmente seicento anni fa, ma quasi non è rimasta traccia del suo innovativo lavoro. Lo scrittore Hideo Furukawa, affiancandolo alla figura musicale di Tomona, ha raccontato la storia di due giovani che sfidano la società e gli spiriti ancestrali degli sconfitti per dare forma ai propri destini.

L’operazione cinematografica è carica di una simbolica che, seppur ben illustrata (anche troppo) e modernizzata attraverso scelte musicali contemporanee, fatica ad essere compresa appieno dallo spettatore occidentale. Anche il più avvezzo alla cultura visiva e teatrale giapponese non riesce a stare dietro al modo di narrare scelto dal regista. Resta un buon film di animazione con qualche lungaggine sui brani cantati e alcuni difetti che, se sistemati, potrebbero rendere il prodotto, molto bello e visionario, più fruibile ad un pubblico meno di nicchia.

 

INU-OH
Regia: Masaaki Yuasa
Giappone, Cina, 2021
Interpreti: animazione / con la voce di Avu-Chan, Mirai Moriyama

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Sull'autore

Simone Agnetti

Simone E. Agnetti, Brescia 1979, è Laureato con una tesi sul Cinema di Famiglia all’Università Cattolica di Brescia, è animatore culturale e organizzatore di eventi, collabora con ANCCI e ACEC, promuove iniziative artistiche, storiche, culturali e cinematografiche.