Venezia 79 Schede Cinema Filmcronache

LA SYNDICALISTE (Jean-Paul Salomé)

Isabelle Huppert negli ultimi anni si presenta a Venezia rivestendo ruoli che trattano i temi sociali e politici in contesti urbani: dopo La promessa – Il prezzo del potere (Les Promesses), regia di Thomas Kruithof, presentato nel 2021 al Lido, eccola in La syndicaliste (The Sitting Duck), una pellicola che ruota interamente intorno alla sua protagonista.
Il regista, Jean-Paul Salomé, ha peraltro già diretto Huppert in un ruolo analogo di donna del potere in La padrina – Parigi ha una nuova regina (La daronne, 2020).
Come altri film presentati a Venezia quest’anno, l’ispirazione è una storia vera, quella di Maureen Kearney, rappresentante sindacale della multinazionale francese Areva (2001-2017) un’azienda leader nel campo dell’energia nucleare che, nel periodo narrato, era l’unica presente in ogni attività industriale ad essa connessa: miniere, chimica, arricchimento, combustibili, ingegneria, propulsione nucleare e reattori, trattamento, riciclaggio, stabilizzazione e stoccaggio delle scorie nucleari.
La protagonista, nel tentativo di difendere i posti di lavoro dell’azienda, denuncia accordi top-secret con la Cina volti a smantellare il colosso del nucleare francese. Sola contro politici e capitani d’industria, cerca di portare alla luce lo scandalo e difendere più di 50.000 posti di lavoro. Minacce e pressione politica sfociano in un atto di violenza nei suoi confronti che, a causa di indagini inadeguate, la porta a passare da vittima a indagata, screditandola e sgomberando il campo dalla sua presenza.
Il film narra con attenzione la vita pubblica e privata di Maureen Kearney, tra dramma politico e dramma giudiziario, con una regia pacata e senza particoli accenti, del tutto intenta a non perdere il filo della narrazione e mantenendo al centro la protagonista, attorno alla quale tutti si muovono in modo satellitare, dai colleghi ai capi, dai politici ai membri della famiglia. Il regista afferma che “il film rientra nella tradizione dei grandi thriller paranoici di cui sono particolarmente appassionato”, lo svolgimento non è così trainante come dovrebbe, limitandosi ad inanellare gli accadimenti in una buona scrittura.

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Sull'autore

Simone Agnetti

Simone E. Agnetti, Brescia 1979, è Laureato con una tesi sul Cinema di Famiglia all’Università Cattolica di Brescia, è animatore culturale e organizzatore di eventi, collabora con ANCCI e ACEC, promuove iniziative artistiche, storiche, culturali e cinematografiche.