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MAINSTREAM (Gia Coppola)
"Quarto potere" ai tempi dei social

Gia Coppola fa centro e porta in concorso ad Orizzonti un film di grande intensità, una potente descrizione del nostro tempo e del peso del virtuale nella vita reale. Mainstream è una pellicola che presenta scelte estetiche innovative per il cinema, proprie del web e dei social media, inserite nel film senza scadere mai nel cattivo gusto o nell’emulazione del mondo di YouTube. Coppola tiene il timone di un film che alterna la narrazione classica l’esasperato mondo dell’intrattenimento dato dalla rete, una guerra di visualizzazioni e di denaro; la regista ci porta al confine tra i mondi che narra per mettere a nudo le idiosincrasie del nostro tempo, il tutto sorretto da una bravissima Maya Hawke (figlia di Uma Thurman e Ethan Hawke, già nota per aver lavorato con Tarantino e nella serie Stranger Things) e da un inedito Andrew Garfield in versione showman, versatile e magistrale nella sua interpretazione, intento a presentarci l’ampio ventaglio delle sue (non poche) capacità attoriali.

Frankie è la tipica ragazza sui vent’anni che vive appena oltre Hollywood Boulevard e sogna di poter oltrepassare quel confine per entrare nel mondo dell’arte e dei vip. Frankie è consapevole di voler fare qualcosa di significativo, ma non sa in che modo, vive la sua vita di poche soddisfazioni intrappolata, insieme al suo migliore amico Jake, nel lavoro di barista in un cabaret di quartiere. Un giorno si incontra e scontra con il misterioso Link, un ragazzo che sembra vivere la vita al di sopra delle regole, senza telefono, senza casa, con lavori di fortuna, Frankie lo filma e mette in rete le sue invettive contro il conformismo. I tre giovani si uniscono e ottengono una veloce fama su internet. Con il supporto del manager Mark iniziano a spingere affinché le entrate diventino più cospicue. Frankie resta a guardare mentre Link si trasforma nella personificazione di tutto quello che poco prima condannava. Il demone del web si impossessa del fragile equilibrio mentale di Link e questo lo porta a perdere il controllo e a cavalcare il sistema del consenso a tutti i costi.

Gia Coppola elabora un lavoro esemplare sulla comunicazione nel tempo dell’oggi, un’opera paragonabile a Quarto Potere per il modo con cui è capace di delineare con chiarezza, in un racconto coinvolgente, un tema sociale di primaria importanza. Definisce il mondo del web come fatto di bugie innocenti che “danno vita a un senso di inadeguatezza di massa”. Ogni persona lavora come PR di se stessa, rendendo difficile distinguere il vero dal falso. Coppola ha certamente un intento etico, che non scade mai nel morale, suona per tutti noi un campanello d’allarme che squilla da una forma d’arte centenaria come il cinema, verso il neonato luogo di fruizione del fantastico in cui si sono plasmate e stanno crescendo le menti delle giovani generazioni.

 

MAINSTREAM
Regia: Gia Coppola
Durata: 94’
Paesi: Usa
Interpreti: Andrew Garfield, Maya Hawke, Nat Wolff, Jason Schwartzman

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Sull'autore

Simone Agnetti

Simone E. Agnetti, Brescia 1979, è Laureato con una tesi sul Cinema di Famiglia all’Università Cattolica di Brescia, è animatore culturale e organizzatore di eventi, collabora con ANCCI e ACEC, promuove iniziative artistiche, storiche, culturali e cinematografiche.