Cannes Cannes 77 Festival Filmcronache

MARCELLO MIO
Le metamorfosi di Mastroianni

Marcello Mio

Francesco Crispino di Filmcronache recensisce da Cannes il film in concorso MARCELLO MIO di Christophe Honoré.

Evidente fin dal titolo Marcello mio, il tredicesimo lungometraggio di Christophe Honoré è incentrato sulla figura di Marcello Mastroianni, qui celebrato nel centenario della nascita. Ne è protagonista assoluta la figlia Chiara in un bizzarro viaggio tra la Francia e l’Italia che ritorna sui luoghi e rincontra i volti del percorso cinematografico e umano del proprio genitore, a cominciare dalla compagna-madre Catherine Deneuve, vigorosamente a suo fianco nel progetto. Un artificioso itinerario che la figlia compie al posto del padre, a lui sostituendosi per diventarne il naturale Doppelganger. Riflettendo e riflettendosi un Io-diviso tra la Persona e il Personaggio, tra il maschile e il femminile, tra Parigi e Roma, tra il Cinema e il suo Doppio.

E così fissando il ruolo-chiave del proprio percorso artistico ed esistenziale, costruito attraverso un ammirevole lavoro mimetico in grado di restituire non solo gli sguardi, le posture e le movenze paterne, ma soprattutto la dimensione intima dell’attore dai mille volti. Tuttavia l’interpretazione di Chiara Mastroianni è da ascrivere ai pochi aspetti positivi di un film programmatico seppur sincero, evanescente nello script, autoindulgente nella messinscena e squilibrato nello sguardo che la informa, incapace com’è di trovare la giusta misura tra prossimità e distanza, di sintetizzare cinematograficamente la complessità di un personaggio-mondo.

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Sull'autore

Francesco Crispino

Francesco Crispino è docente di cinema, film-maker e scrittore. Tra le sue opere i documentari Linee d'ombra (2007) e Quadri espansi (2013), il saggio Alle origini di Gomorra (2010) e il romanzo La peggio gioventù (2016).