Questa è la storia di Orfea. Orfea è una donna che vive a Gerusalemme nell’anno 0. Un tempo difficile per una donna sola, vedova di un centurione romano al seguito di Ponzio Pilato. Le giornate di Orfea si dividono tra il tempio, la fontana e quattro, lenzuola da stendere, chiacchiere con le altre donne. Una vita consumata nella tranquillità all’ombra della sua casa, ma un giorno vengono ad abitare vicino a casa sua, un coppia di giovani sposi. Lei è incinta. Si chiamano Giuseppe e Maria. Da quel momento la vita di Orfea non sarà più la stessa: i giovani sposi la coinvolgono in questo loro vortice, che sarà la vita del loro bimbo, del quale Orfea si prende cura quando la madre è affaccendata nel quotidiano.
Sul palcoscenico un tavolo, un cesto di vimini e qualche lenzuolo bianco per raccontare, con le parole semplici di una popolana vicina di casa di Maria e Giuseppe, il suo coinvolgimento nella vita della famiglia più famosa della storia, e regalare al pubblico una vera, divertente e schietta testimonianza della vita di Gesù.
Lo spettacolo, con Margherita Antonelli, scritto dalla stessa attrice con il regista Marco Amato, si sviluppa come una piacevole narrazione; il monologo, brillante e vivace, ha lo sguardo quotidiano e ironico degli umili, e si scioglie, nel doloroso culmine della Passione di Cristo, in una delicatissima materna commozione.
Secondo Orfea sa far sorridere (e in alcuni casi decisamente ridere) gli spettatori, per poi sciogliersi in un finale emozionante, in cui Orfea, donna semplice ma di cuore, mostra il proprio dolore incredulo davanti al corpo morto del suo Gesù, e la speranza cui apre la fede, speranza che invita gli spettatori a condividere.
Spettacolo tra i vincitori de I Teatri del Sacro 2013
SECONDO ORFEA, QUANDO L’AMORE FA MIRACOLI
di Margherita Antonelli e Marco Amato
con Margherita Antonelli
regia Marco Amato