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TARDE PARA LA IRA (Raùl Arévalo)

Tarde para la ira è un thriller realistico e crudo, nulla di edulcorato o di eroico, solo la vita, il dolore di una perdita, la piccola criminalità che agisce in una periferica Madrid dei giorni nostri. Non dobbiamo avventurarci nel tentativo di capire quale meccanismo di vendetta sia stato prestabilito dal protagonista (e dagli autori), l’uomo al centro di tutto non si muove secondo un piano, non ha strategie, agisce a caso e con spontaneità; prima nell’approccio sentimentale verso la donna che desidera e poi in quello vendicativo verso gli assassini della fidanzata.

Curro è stato l’unico ad essere arrestato per la rapina in una gioielleria nel 2007, era l’autista della banda e, otto anni dopo, la sua compagna Ana e suo figlio aspettano che lui esca di prigione. José è un uomo solitario, benestante e riservato che frequenta il bar dove lavorano Ana e suo fratello, lei vede nel nuovo arrivato una via di fuga dalla sua vita, un “buon partito” a cui darsi per uscire dal mondo grigio della piccola periferia cittadina. L’uscita di Curro di prigione interrompe il tentativo di svolta nella vita di Ana e induce José a innescare una lenta e distruttiva vendetta personale agita senza strategia, con determinazione e crudeltà, non vi è perdono per nessuno.

Raúl Arévalo con questa sua opera prima passa dall’altra parte della cinepresa, dopo una carriera da attore, molto apprezzato nella penisola iberica, diventa regista a 36 anni con convinzione e con una apprezzabile e promettente capacità di scrittura della storia e di direzione degli attori.

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Sull'autore

Simone Agnetti

Simone E. Agnetti, Brescia 1979, è Laureato con una tesi sul Cinema di Famiglia all’Università Cattolica di Brescia, è animatore culturale e organizzatore di eventi, collabora con ANCCI e ACEC, promuove iniziative artistiche, storiche, culturali e cinematografiche.