Cannes 77 Cannes Festival Filmcronache

THE SEED OF A SACRED FIG
La ribellione di Mohammad Rasoulof

SEED OF THE SACRED FIG

Francesco Crispino di Filmcronache recensisce da Cannes il film in concorso THE SEED OF THE SACRED FIG di Mohammad Rasoulof.

È intorno a una pistola che gira la vicenda del decimo lungometraggio di Mohammad Rasoulof, opera a causa della quale il regista iraniano, già condannato alla prigione in precedenza, ha scelto l’autoesilio per le minacce ricevute dal regime del proprio paese che voleva censurarne la diffusione. Protagonista fin dalla prima inquadratura, l’arma è affidata alle mani di Iman a seguito della sua promozione a giudice inquisitore così da difendersi da eventuali aggressioni, ma con la promessa di non farne menzione nemmeno alla moglie e alle due figlie adolescenti con le quali vive a Teheran.

La situazione precipita però quando in Iran scoppiano le proteste per l’uccisione di Masha Amini e l’uomo non trova più la pistola, costringendolo a mettere in dubbio la parola delle donne della propria famiglia e a minacciarle. Il plot tuttavia rende solo in parte la potenza dell’imponente opera di Rasoulof, che la struttura in due parti connotando la prima di un neo-neorealismo in cui la finzione è messa in un continuo quanto emozionante dialogo con le immagini documentarie delle proteste del 2022 registrate dagli smartphone e poi diffuse in rete, e nella seconda della dimensione da thriller paranoico. Entrambi perfettamente maneggiate dal regista iraniano, a suo agio sia nel profondere al film l’urgenza del miglior cinema politico, sia nel padroneggiare la dimensione estetica.

Declinata soprattutto in un sapiente utilizzo degli spazi – la cui dialettica tra esterni e interni costruisce una vera e propria claustrofobia dell’enunciazione capace di dare ulteriore senso della narrazione -, in un’eccellente direzione degli attori e un rigoroso utilizzo della luce e della macchina da presa. E realizzando così una delle opere più vibranti del nostro tempo, dalla quale è quasi impossibile uscire indenni.

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Sull'autore

Francesco Crispino

Francesco Crispino è docente di cinema, film-maker e scrittore. Tra le sue opere i documentari Linee d'ombra (2007) e Quadri espansi (2013), il saggio Alle origini di Gomorra (2010) e il romanzo La peggio gioventù (2016).