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IL TEMPO RIMASTO (Daniele Gaglianone)
Una riflessione sulla vecchiaia che si fa elegia alla vita

Un film su un gruppo di persone che ora, con le rughe disegnate sul viso dagli anni, ritornano indietro nel tempo, a quando erano giovani, come se fossero di nuovo là dove sono stati in un lontano passato. Una riflessione sulla vecchiaia e su cosa si può scoprire guardandosi in questo specchio riflettente. Un lungo percorso di ascolto e di incontri attraverso l’Italia, da Nord a Sud, alla ricerca di un universo umano che a volte appare remotissimo, altre volte, invece, estremamente contemporaneo…

Ne Il tempo rimasto è più importante perdersi che ritrovarsi. Lo consiglia di fatto allo spettatore, invitandolo a non ricercare ostinatamente un ‘filo rosso’ narrativo, Daniele Gaglianone, documentarista (e non solo, in quanto regista di film come I nostri anni, Pietro, Ruggine e di prodotti trasversali come La mia classe) tra i più lucidi e sensibili della scena italiana. Il suo nuovo lavoro è un’elegia alla vita che produce emozioni sotterranee ma vibranti, un rimbalzo continuo tra ieri e oggi che fa da riverbero, nell’esistenza delle tante persone filmate, ad una quotidianità affaticata dal peso degli anni ma, nella naturalezza dei ricordi rievocati davanti alla macchina da presa, ancora vivace e vitale.

Stretti nei loro volti, spesso a confronto con quelli di gioventù fissati in vecchie fotografie in bianco e nero, oppure ripresi in esterni, nei luoghi natii abitati decenni prima, i protagonisti anonimi di Il tempo rimasto, fra lacrime inattese e risate improvvise, riempiono lo schermo di vita vissuta, accompagnando lo spettatore lungo un arco cronologico che, da lontano, si fa via via sempre più vicino, accorciando nel presente, sullo schermo, le distanze del passato. Non solo un ‘girotondo della memoria’ effettuato in diverse regioni italiane (Piemonte, Veneto, Lazio, Sicilia e Sardegna), non soltanto il recupero di frammenti giovanili carichi di aspirazioni, desideri, immagini e storie, piccole e grandi, ma anche e soprattutto il respiro collettivo di un’umanità silenziosa, periferica, ‘minore’, portatrice però di un sapere semplice e autentico.

I videoracconti dei tanti ‘testimoni del tempo’ radunati da Gaglianone, privati di ogni enfasi affabulatoria, fanno brillare gli occhi e scaldano i cuori, consentendo a tutti noi di sintonizzarci su una lunghezza d’onda forse desueta, ma nella quale parole come ‘attesa’, pazienza’, sacrificio’ assumono un significato ben più profondo di quello attuale, distratto ed evanescente. In questi ormai due anni di pandemia, un’opera, dunque (nata da Archivio ‘900, progetto di conservazione digitale delle memorie vive del secolo scorso curato da Zalab Film per Cinecittà Luce), che profuma come un balsamo rigenerante.

IL TEMPO RIMASTO

Regia: Daniele Gaglianone
Nazionalità: Italia, 2021
Durata: 89’

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Sull'autore

Paolo Perrone

Giornalista professionista, critico cinematografico, curatore di rassegne e consulente alla programmazione, è direttore responsabile della rivista Filmcronache e autore di numerosi saggi sul cinema. Per Le Mani ha scritto Quando il cinema dà i numeri. Dal mathematics movie all'ossessione numerologica.