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CARELESS CRIME (Shahram Mokri)
Tempo, mente e cinema al centro del film del regista iraniano

Giudizio incerto sul film del regista iraniano Shahram Mokri, autore di una cinematografia controcorrente, ricercata e anticonformista: si ricordi la sorpresa del pubblico e il premio della giuria per Fish & Cat (Orizzonti, Venezia, 2013), pellicola che, grazie alla tecnica del piano sequenza, narrava di un tempo circolare e di tragici fatti di cannibalismo nell’Iran contemporaneo. Mokri torna a riflettere sul tema del tempo e della mente, aggiungendo una riflessione sul cinema. Il terreno in cui si avventura è rischioso: da una parte abbiamo i registi che di queste riflessioni hanno fatto scuola (citiamo solo Tenet 2020 di Nolan e Inland Empire 2006 di Lynch), dall’altra abbiamo l’infinita produzione di film che in queste meta-riflessioni si sono persi con esiti spesso disastrosi. Mokri è a metà, il suo film è sorretto dal forte contenuto, quello di voler narrare un fatto tragico agli albori della rivoluzione khomeinista, ma la forma scelta non lascia spazio a questo approfondimento. Careless Crime è un film in cui il tempo è accartocciato e ripetitivo, presente e passato si intrecciano in sequenze paradossali, con musica ossessiva che disorienta lo spettatore – intento esplicito del regista – e non permette di costruire nessuna empatia per la tragicità dei fatti narrati. A questo Mokri aggiunge delle “battutine” autoreferenziate volte a burlarsi della sua scelta registica.

Quarant’anni fa, durante la rivolta per rovesciare il regime dello Scià in Persia, i rivoluzionari diedero fuoco alle sale cinematografiche in segno di protesta contro la cultura occidentale. In un tragico episodio venne bruciato il cinema Rex con quattrocento persone all’interno, morirono arse vive quasi tutte. Nell’Iran dei nostri giorni quattro individui decidono a loro volta di dar fuoco ad un cinema per protesta. Careless Crime, oltre ad essere il film di Mokri, è anche un film dell’epoca del muto riproposto nel film stesso, che racconta dell’incendio che si propagò in un magazzino per colpa di un fumatore distratto (The Crime of Carelessness, USA 1912, Harold M. Shaw). Careless Crime è il film che in una sala cinematografica sta per essere proiettato per la prima volta al pubblico: il film nel film è il racconto di un militare che da quando per errore ha ucciso la propria figlia investendola in retromarcia ha eliminato qualsiasi specchio o specchietto; su questo Careless Crime e sulle prove di proiezione che avvengono in una sala vuota (l’esercente, facendosi beffe di tutte le regole sulla sicurezza, ha intenzione di aumentare notevolmente i posti in sala, arrivando addirittura a mille) che Mokri inserisce il richiamo al film iraniano I Cervi (Masud Kimiai, 1974). La pellicola era la più famosa dell’epoca pre-rivoluzionaria, ed era in corso di proiezione durante il tragico attentato al cinema Rex di Abadan, il 19 agosto 1978. ll regista stesso dichiara che “questo film non tenta di rievocare la storia: piuttosto è un film sul Cinema stesso”. Si ha la sensazione di trovarsi sul bordo di una pellicola a fine corsa, dimenticata dal proiezionista, che continua a sbattere sull’avvolgitore.


CARELESS CRIME

Titolo originale: Jenayat-e bi deghat
Regia: Shahram Mokri
Durata: 139’
Paesi: Iran
Interpreti: Babak Karimi, Razieh Mansouri, Abolfazl Kahani, Mohammad Sareban, Adel Yaraghi, Mahmoud Behraznia

 

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Sull'autore

Simone Agnetti

Simone E. Agnetti, Brescia 1979, è Laureato con una tesi sul Cinema di Famiglia all’Università Cattolica di Brescia, è animatore culturale e organizzatore di eventi, collabora con ANCCI e ACEC, promuove iniziative artistiche, storiche, culturali e cinematografiche.